giovedì 22 ottobre 2009

Put your hands on me.


Avere amici musicisti è una di quelle informazioni da render note per prime durante una presentazione, quando anche minimamente si avverte il proprio ego gonfiarsi a dismisura, che questi siano i Crookers o meno. Ma dirlo dei Crookers penso sia pari a sentirlo, più facile da sopportare, meno difficile da sostenere, evitate le minacce di maschere arroganti e snob che di tutto fanno meno di permettere entrate nei backstage e contatti umani che, li sciolgono ai supereroi? Perché in tutta sincerità l'ingenuo e nuovo disco di Bot e Phra può meritare, in termini di qualità, gli stessi identici apprezzamenti del vecchio di un mese disco dei BB, solo che le risate aumentano e la tentazione di riprodurlo è viva e ancora calda quando le circostanze, estremamente dancehall (e quindi parties, costumi e mojito a manetta), si propongono e ripropongono, per quanto? Nel senso, per quanto ancora? Sono ormai quattro anni che prima s'intravedeva (con M.I.A.) e ora si conferma (con Major Lazer e i qui presenti) questo come il futuro della musica, un futuro sempre più prossimo per diffusione su grande scala ma che sembra poter promettere e comportare minori doveri di catagolazione, insomma, per un genere ballato in discoteca e trasmesso in radio perché no. Sì le due cose possono sposarsi finchè questi due mi fanno piacere la reggaeton. 'Put Your Hands On Me' è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere nel mezzo di una pista affollata e sudata, e personalmente anche se la sentissi dal di fuori del più ordinario e sputtanato, per frequentazioni da parte di studenti in vacanze di pasqua, dei locali della riviera ligure, a minuto 1.03, la ondeggerei con balzi alternati a mani alzate. Per il resto, sembra che l'iter musicale intrapreso da ragazzini sia oggi arrivato ad una sua omogeneità senza tralasciare nulla: dall'hip hop dei tempi di Dargen D'Amico ('Suoni Da Deephouse', 'Bermi Un Gin Tonic Col Naso', in breve il "Mixtape" del duemilasei) a quella di Kid Cudi (non so ancora chi sia il sopravvissuto a 'Day 'N' Nigth'), passando per le bravate a me tanto care (i remix, leggendari quelli di 'The Salmon Dance' e 'Thunderstruck'), concludendo con la produzione di una svariata serie di Ep che poco preannunciavano quest'ultimo e netto... convincimento? Ritorno alle origini? Non so, ma una cosa del genere ci assomiglia. Ciò che importa è l'essere rimasti con i piedi per terra. Sì, il telefono squillerà più spesso e le mail si accumuleranno per collaborazioni scottanti ma pur sempre da capogiro per chi, umiltà e sorriso, non li ha mai persi.


Music by: Crookers
Photo by: Eros Turannos

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