domenica 18 ottobre 2009

Easy leisure our lives.

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Questo ragazzo sarebbe da incontrare. Nell'arco di un mese, con due autentiche collezioni vintage e dalla placida leggerezza cosmica, rasenta non schemi d'arte dream pop da tenere chiusi nel cassetto per il resto di ogni letargo lungo fino alla vecchiaia, da rispolverare solo ed eslcusivamente durante le stagioni estive di ogni ammaccata annata. Durante le quindici pepite, glicine ovunque, e si può sentire la frescura delle sette di sera sulla spiaggia, e si può vedere il pastello colorare paesaggi balearici che, in (scarsa) qualità di suoni e in eletta quantità di suoni, supera anche compimenti e complementi svedesi che dire preziosi è dire poco: progetti nuovi di capi non alle prime armi, Fontän; barbabietole coltivate in riva al mare a mò di bagniasciuga direttamente dai neo-avveduti Lake Heartbeat; gioielli, anch'essi in serie e numerati, dal valore inestimabile targato jj. Sì, lo dovevo ammettere. Si è rimboccato le maniche di una camicia immagino sgualcita e, dagli USA, ha sorpassato musicisti che sono esemplari europei per gli avvezzi e i sapienti del genere. Il come so che è contenuto qui dentro e lo raccomando di sospensione e violazione a futuri castighi, magari anche coniugali, non solo paternali. Perché si è ancora troppo giovani per fare la fine che si deve fare. Perché c'è il mare, anche con i vestiti indosso e le visioni di noi stessi dai volti trasfigurati che tanto dannano l'animo e alimentano di complessi i nostri serbatoi vuoti di sicurezze. Certezze, ascoltandolo è come se ne avessi e non, in uno stato di pausa prolungata in cui tutto è calmo, piatto ed etereo, quasi spirituale in un palcoscenico naturale di auree supine e lievitanti, libere di muoversi e volare in qualsiasi direzione senza recinzione o divieti prestabiliti. Nessuna dedica speciale se non all'amore generalizzato di una riviera febbrile, gremita di saponette, tavole da surf e intelligenze addormentate profumate al crepuscolo unico per colori e delirii soffocati in lacrime per via di un'atmosfera rarefatta, la più sopportabile. Mi sta ipnotizzando a incalcolabili livelli entropici di smarrimento da condizione, sento lo stomaco che al terzo giro dal via ne risente. Congedo il tutto avanzando un ultimo attimo di divertimento al passatempo di questo dio non sessista, traghettatore di anime involontarie, primo, assoluto e inequivocabile in questa sua scogliera.


Music by: Washed Out
Photo by: Ernest Green (maybe)

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