giovedì 17 settembre 2009

Se andassi al liceo, fosse primavera e avessi vissuto diversamente.


Un'adolescenza XS ha fatto sì che mi trovassi a fare i conti con realtà spiacevoli da affrontare, e usando il termine "affrontare" cancello ogni possibile biasimo, alla fine da parte di me stesso. Se tutto ciò che ho supposto su di sopra fosse semplicemente stato, allora sì, 'Earthquakes And Sharks' sarebbe stata anche la mia spensieratissima soundtrack primaverile. Da quanto è allegra fa paura, e spaventa tanto da riportare al presente su cui sputare nonostante sia a tutti gli effetti invidiabile. Con leggerezza, le preoccupazioni avrebbero assunto un che di commestibile, pane per giornate soleggiate, mitigate da conversazioni asciutte quanto basta, relazioni minime in numero ma intense per condivisione (di vite credo), e da un mancato senso di nausea a condire serate in riva al mare o davanti a uno stesso disco in riproduzione ancora adesso. Tutto ciò avrebbe portato sicuramente anche ad una considerazione meno presuntuosa di un intero emo e insieme power pop allo scorrere di tracce ognuna immediata, ognuna estremamente adolescenziale tanto da portare ad ignorare quel tutto per dedicarsi a una ripetizione millenaria della stessa. In questa manciata di secondi è racchiuso lo sconforto di un tempo accorto, e il scivolar via del tempo, di fronte al quale rimuginare non solo è l'unica azione possibile, ma esso quasi del dittatore si ricuce la parte nel rinnegar continuo di vivere che tanto è ritornato in questo paio d'anni. Una bella spina nel fianco. E invece per molti attimi ho la sensazione disincantata di essere qualcuno davvero, con accertamenti belli e buoni e difficili (a volte) da sopportare; forse si tratta solo di una "fase" da superare? O una volta giunto nell'impassibile e risoluta terra dei veramente grandi nulla sarà cambiato? Da un certo lato me lo auguro anche, ma perché non ancora definitivamente in cura? Forse dovrei prescrivermi una sana dieta da serie televisive, mettermi a lavorare e la sera, attorniato da persone scomode, fingere di illudere me stesso di essere il protagonista vivente di un'insulsa seconda gioventù, matura però. Avrei pronta una playlist da accompagnamento musicale, che si chiuderebbe proprio con questo pezzo degli MGMT già pronto all'ascolto in mancanza della title-track, vera causa prima di queste meno insensate parole.


Music by: Brandtson, MGMT
Photo by: profan u. morphium

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