mercoledì 23 settembre 2009

Una scadenza mensile pregiata, pregiatissima: "XX" by The XX.

Romy Madley Croft from The XX da Paul Bridgewater.
"XX" è il sunto di un pop etereo, sognante, ma anche abbronzato e "orecchiabile" quanto basta, incantevole nel senso che incanta. Il pop che piace a me, e che fino ad ora raramente avevo avuto il piacere di ascoltare ed elogiare fuori dai confini scandinavi. Di fronte a questo capitolo inglese è invece impossibile rimanere indifferenti; perché 'VCR' è una fucilata programmata per destabilizzare anime imperturbabili, perché le seguenti fanno uguale, direttamente ('Shelter') o indirettamente ('Heart Skipped A Beat'), raggiungendo in assoluto silenzio il profondo e negligente di ognuno, sciogliendo in poltiglia nera tutto il resto e liberando emozioni pure altrimenti in catene. Una matrioška di successive curiosità e spaventi onesti, irresistibili tanta la cura e la semplicità da definizione ottimale nonostante la piattezza di una visuale tutta schiacciata e adimensionale. Un tunnel monocromatico dal quale uscire e vedere la luce non è per nulla compiacente, tanto da portare a rigettarsi in pozze di catrame asciutte, rimpiangendo tali viaggi, eccitanti, nell'epicentro di terre amene, eleganti. Una composizione minimalista di idee da sovvertire, un mosaico di agevoli ma raffinati canti, lenti ('Crystalised'), esoterici da morirci ('Islands'), filmografici perché forniscono abbastanza materiale immaginativo da costrurci sopra una sequenza animata corvina in scioglimento, dove gli uomini, tutti, ballerebbero seguendo i battiti di quel tempo addizionale proprio di un'opera d'arte. Col minimo trucco addosso, riproducono onde, frequenze musicali che sono ombre per gli occhi accecati degli spettatori unanimi specchiati in un suono caldo e accogliente nonostante l'ampiezza di spazi larghi e la minuta presenza di individui a riempire la scena. Sospirate gente fin che ce n'è bisogno, fin che ce n'è in abbondanza di linfa vitale qua dentro, in sfere botoxate di energie umane e di liquame. Questi quattro non pretendono niente, creano direttamente sogni, diventando i soli e autentici padroni delle nostre labili menti, in estasi con musica del genere, con prostrazioni e bacia piedi validi per tutta la durata del servizio, un servizio inappagante visti i continui richiami e giri dal via. Qualcuno lo chiamerebbe sangue di vampiro. Questi, una squadriglia di prestigiatori, di fuoriclasse.


Music by: The XX
Photo by: Paul Bridgewater

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