martedì 9 febbraio 2010

Milano.

Naviga. da Sutura +.
All'inizio di ogni nuovo anno mi capita spesso di scoprire qualche bel mattone di musica cantautorale dell'anno prima che s'impone deciso e incontrastato per il resto dei mesi almeno fino all'estate. E in ciascun caso il riconoscimento di una possibile immedesimazione mi è particolarmente difficile, nonostante l'immedesimazione divampi già al primo ascolto. Succede a causa dei dannati testi che questi si dilettano a scrivere; storie dilaniate, vicine e lontane per ciò che dicono, più equivocabili che altro; la "libera" interpretazione, infatti, mi lascia in bocca un gusto di peccato che ci metto due secondi ad accorgermi di me dalla parte di chi non capisce anche se non è così. Un problema che mi si torce contro volentieri, per il quale vedrò di rimediare senza la rinuncia a certe proprietà individuali. La musica, questa musica, è comunque anche altro, giusto o sbagliato che sia. Abitare Milano non mi appartiene, io sono più da provincia, dove la dispersione è impossibile e dove l'atmosfera si fa meno diversificata, eppure non mi è difficile avvertirla per quello che è: perturbante. Omaggio a un nome proprio di città, alla grandezza dei suoi quartieri tanto playground di giorno quanto selvaggi e disagevoli di notte, non meno importante, a chi ci vive facendo conoscenza con tutto questo dalla nascita o da quando lo vuole. Il godimento è spalmato omogeneo e la compenetrazione in alcuni versi avviene automatica, davanti allo specchio a togliersi la barba e ad aggiustarsi le basette, invigoriti da parole pesanti, pensate e mai dette; ma anche allegorie, metafore, curiosità spiegate brano dopo brano di una colata vocale effeminata, o forse solo cartone animato alcune volte. Canzoni in dialetto, intraducibili preghiere scoppiate da qualche parte e pronte a farlo anche qui magari fra un pò. Poesie poetiche, le preferite, ninnananne di una vita da bambini impegnata a contar le stelle e a dar fuoco a tutto il resto, rinunciando involontariamente alla sua normalità, perdendoselo dietro qualche falsa pubblicità o star del cinema. Seguire un sogno anche se là fuori c'è tutto a portata di mano, realtà che non è mai neanche per un attimo come su immaginazione. Nessuna cura per questa malattia, solo un catalogo di situazioni che la spiegheranno, la renderanno cronica, facendo coscienti di essa. Una bella tribolazione insomma, pronta a tenere compagnia se essere soli non è un caso.

Muisc by: Edda
Photo by: Sutura +

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